Salta al contenuto principale

Innovazione didattica e sviluppo delle competenze didattiche

Realizzata una call for contribution per la Giornata della valorizzazione della professionalità docente il 24 giugno 2025.

Finalità e obiettivi

Le emergenze educative contemporanee, soprattutto nel Sud Italia relative, in primis, al crescente tasso di abbandono scolastico, alle povertà educative e al disagio socio-economico, suggeriscono di concentrare l’attenzione scientifica su una Pedagogia della prevenzione che - mediante un lavoro collegiale con la Comunità Educante tutta – sia in grado di rispondere alle istanze sociali.

Il Laboratorio ha un duplice obiettivo:

  1. promuovere studi, ricerche e indagini basate sulle (forme di) pedagogie attive, con un focus di attenzione privilegiato sulla storia della pedagogia e dell’educazione;
  2. promuovere e sperimentare progetti di formazione con gli insegnanti di ogni ordine e grado.

Le pedagogie attive insistono su come supportare adeguatamente i processi di costruzione della conoscenza rispetto ai dispositivi critico-riflessivi e trasformativi e all'apprendimento esperienziale e cooperativo. La conoscenza non è un insieme di nozioni teoriche apprese, ma è il risultato di un processo dinamico, della partecipazione attiva di un soggetto all'interno di un contesto e dell'interazione con gli altri membri e la situazione circostante.

Nei processi di insegnamento-apprendimento in classe la conoscenza è generalmente (solitamente) presentata in forma astratta e svincolata dal contesto, secondo un approccio prevalentemente trasmissivo e lineare del sapere. La necessità di adottare, al contrario, una prospettiva di costruzione della conoscenza, nella quale l'interazione sociale è fondamentale, è data dalla necessità di promuovere (delle) comunità (di pratica) nelle quali l’insegnamento venga inteso come una pratica di lavoro che si realizza entro una comunità (espansa). L’apprendimento situato si propone come sviluppo della competenza di “imparare a imparare”, rispetto alla quale gli insegnanti si preoccupano di preparare e predisporre situazioni che permettano agli studenti di scoprire e imparare autonomamente, nella direzione di un incontro con un “sapere-formazione” e non con un “sapere-nozione”, sviluppando la competenza critico-riflessiva e trasformativa sul proprio sapere e sul proprio compito.

Il problema principale del mondo educativo e scolastico, infatti, è (proprio) quello di essere rimasto ancorato a una pedagogia tradizionale (Houssaye) fondata su metodologie e strategie didattiche che non si connettono con altri saperi disciplinari che formano il cittadino globale (Morin). Il miglioramento delle pratiche di insegnamento e gestione della conoscenza nei contesti scolastici parte da Istituzioni che più concretamente “educative” per formare cittadini adulti e criticamente consapevoli nella società contemporanea.

Il Laboratorio non è soltanto un contesto per riflettere sulle pratiche educative locali ma si pone l’obiettivo di analizzare e confrontarsi con altre esperienze nazionali e internazionali al fine di compiere un’analisi comparativa e poter confrontare le buone pratiche introdotte.

Intervento del professor Philippe MEIRIEU al seminario Chi vuole ancora gli insegnanti?

"Il Laboratorio di ricerca e di formazione sulle pedagogie attive è sostenuto dal Prof. Philippe MEIRIEU, pedagogista francese,  Professore emerito di Scienze dell’educazione presso la Lumière University Lyon 2, noto studioso e uomo pubblico che ha contribuito già a partire dagli anni ‘80 alla nascita degli Istituti universitari per la formazione iniziale degli insegnanti. Il Prof. Philippe MEIRIEU ha  presieduto il Comitato ministeriale per la Riforma dei Licei, ha diretto dell’INRP, Institut National de Recherche Pédagogique, è stato vice Presidenza della Regione Rhone Alpes). E' autore di numerosi libri tradotti in tutto il mondo"